Ritorna il falso poliziotto: l’intramontabile truffa che cambia solo uniforme
Eccola di nuovo. Come un vecchio disco rotto, la truffa della falsa notifica giudiziaria è tornata a infestare le caselle email degli italiani. Stavolta indossa la divisa della Polizia di Stato, ma il copione rimane identico: minacce, intimidazioni e la solita richiesta di denaro.
Un classico che non passa mai di moda
Questa truffa è praticamente un evergreen del crimine digitale. Negli anni l’abbiamo vista cambiare solo la firma in calce: Carabinieri, Guardia di Finanza, Europol, Interpol… ora tocca di nuovo alla Polizia di Stato. I dettagli possono variare, ma lo schema è sempre lo stesso.
Il meccanismo è ormai collaudato: il malcapitato riceve un’email che lo accusa di crimini infamanti – pedopornografia, terrorismo, frodi fiscali – con la minaccia di arresto immediato. Tutto condito da loghi ufficiali rubati, timbri contraffatti e firme di veri funzionari.
L’ultimo episodio della saga
La versione attuale, segnalata il 16 aprile 2025, presenta un mittente che si identifica come “Polizia Nazionale” usando l’indirizzo “mrsmartha2018@gmail.com” (già questo sarebbe sufficiente a far scattare ogni campanello d’allarme).
Il testo è un concentrato di terrore burocratico:
“LA POLIZIA DI STATO TI HA AUTORIZZATO CON EFFETTO IMMEDIATO A RISPONDERE ALLA CONVOCAZIONE ALLEGATA ENTRO 72 ORE. SE NON SARAI IN GRADO DI RISPONDERE, NON AVREMO ALTRA SCELTA CHE INTRAPRENDERE UN’AZIONE LEGALE NEI TUOI CONFRONTI.”
L’allegato è il solito documento pomposo, pieno di simboli ufficiali italiani e stranieri, che minaccia pene fino a sei anni e multe astronomiche da 575.000 euro.
Il vero obiettivo: svuotare il tuo portafoglio
Chi risponde a queste email (e purtroppo c’è chi lo fa) viene contattato da sedicenti “funzionari” che, come per magia, offrono una via d’uscita: pagare una “cauzione” o una “sanzione amministrativa” per far sparire ogni accusa.
Le somme richieste variano – solitamente tra i 500 e i 7.000 euro – da versare tramite sistemi di pagamento difficilmente tracciabili come carte prepagate, criptovalute o money transfer internazionali.
E indovinate un po’? I nostri “poliziotti” si trovano regolarmente in Costa d’Avorio o in altri paesi dell’Africa occidentale, ben lontani dalla giurisdizione italiana.
Come riconoscere la truffa (anche da bendati)
Riconoscere questa truffa dovrebbe essere semplice, ma la paura spesso offusca il giudizio. Ecco i segni inconfondibili:
- Email non istituzionali: Le forze dell’ordine utilizzano domini ufficiali (@poliziadistato.it, @carabinieri.it), mai servizi di posta gratuiti.
- Errori e incongruenze: Spesso il testo contiene errori grammaticali, traduzioni approssimative o incongruenze giuridiche.
- Minacce immediate: La pressione psicologica è il loro strumento principale: “72 ore o scatta l’arresto”.
- Richiesta di denaro: Nessuna forza di polizia chiederà mai di pagare per evitare un processo o l’arresto.
- Contatti strani: Numeri di telefono internazionali o email generiche sono un segnale inequivocabile.
Cosa fare se la ricevi
Se questa email ti arriva in casella:
- Non rispondere per nessun motivo
- Non cliccare su link o allegati
- Non chiamare i numeri indicati
- Non inviare denaro o dati personali
- Segnala subito alla vera Polizia Postale tramite il sito commissariatodips.it
Perché funziona ancora?
Nonostante circoli da anni, questa truffa continua a mietere vittime. Il segreto del suo successo è duplice: da un lato fa leva sulla paura irrazionale che molti provano verso l’autorità, dall’altro colpisce il senso di colpa.
Anche chi sa di non aver commesso reati pedopornografici può essere colto dal dubbio: “E se per errore avessi cliccato su qualcosa di illegale?” “E se qualcuno avesse usato il mio computer?” La paura di essere esposti pubblicamente per accuse così infamanti può portare persone perfettamente innocenti a pagare per “risolvere il problema” in silenzio.
Conclusione
Le truffe vengono e vanno, ma questa sembra avere sette vite come i gatti. Circola da anni, cambiando solo l’uniforme del mittente, ma resta efficace perché colpisce le nostre paure più profonde.
Ricordate sempre: nessun procedimento giudiziario in Italia inizia via email, nessuna accusa viene notificata via Gmail, e nessun reato può essere cancellato con un pagamento online. Se ricevete una comunicazione del genere, l’unica risposta sensata è un clic sul pulsante “Elimina”.
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